Storia | ||
Dal giornale "la tribuna" di venerdì 5 dicembre 1986. |
"All'inizio degli anni '60 il desiderio di praticare sport si faceva sempre più sentire; il calcio, l'unico sport di gruppo esistente, non bastava certo a soddisfare tutti. [.....]
Si riuscì a reperire una stanza privata ad uso palestra, prima in via Chiesini, quindi una più grande presso la piazzetta Umberto I di Pieve di Soligo.
L'attività iniziò con la ginnastica presciistica e le prime gite organizzate in montagna.
Si arrivò così alla prima gara di sci al Passo San Boldo, nel 1968, con la partecipazione della popolazione, particolarmente interessata ad una manifestazione inedita per quel tempo.
Ciò provava che anche questo sport riusciva interessante, sia per la salute, sia per l'utilizzo del tempo libero in modo nuovo, anche esaltante. Era il preannuncio di quel "boom" dello sci che sarebbe seguito di lì a poco.
Così, con l'aumento progressivo dei soci, si poté accedere alla vera palestra, quella delle scuole medie "Toniolo" di Pieve di Soligo e programmare le gite sulla neve per l'intera stagione e per le settimane bianche estive. Il "Gruppo Valanghe", con l'ulteriore crescita numerica, nel 1982 si trasforma in Sci Club "Valanghe", affiliato al Coni-Fisi. Attualmente conta più di 300 soci.
Ricordo con soddisfazione questi mutamenti nel corso degli anni, se penso al grigiore , al freddo , all'umidità di quella seconda "palestra" in Pieve di Soligo che oggi nessuno frequenterebbe. In mancanza di meglio però, si resisteva, convinti che la ginnastica preparatoria è indispensabile per praticare lo sci come pure per un sano sviluppo psicofisico. Si avvertiva questa necessità anche per i ragazzi, ora frequentatori sempre più assidui e numerosi della palestra e dello sci, considerato che la scuola elementare non preparava (e non prepara) gli allievi ad una regolare e programmata educazione fisica finalizzata all'igiene e alla prevenzione.
Siamo gli ultimi in Europa Occidentale a non avere l'insegnante specifico di educazione fisica alle primarie. Anche per questo motivo, sin dai primi anni abbiamo cercato di far crescere il nostro sodalizio in senso amatoriale piuttosto che agonistico, previlegiando la partecipazione attiva di tutti, giovani e non giovani, atleti e anche meno dotati, non escludendo tuttavia le gare sociali. Il risultato è stato soddisfacente, perchè registriamo iscritti giovanissimi e ultrasessantenni e la presenza anche di genitori che sciano con i figli. E per me questa è poesia. [.....]
Lino Masin